Un tempo alla mattina si guardava fuori dalla finestra per sapere che tempo faceva. Oggi si guarda semplicemente la App delle previsioni del tempo del telefonino. Appena svegli si è già “online” e ci si rimane per le 24 ore del giorno. Giocare, leggere email e news, ascoltare musica, fare shopping, prenotare biglietti del treno e dei concerti, chattare o flirtare. Lo smartphone ha innumerevoli funzioni che sono importanti nel quotidiano. Rappresenta una sorta di filo “continuo” che unisce tra loro le persone care e crea un ponte di comunicazione tra noi e il mondo. Nessuno desidera più rinunciarci.
Siamo già dentro una forma di dipendenza psicologica? Chiaramente no.
L’utilizzo dello smartphone è entrato nelle nostre abitudini di vita. Tuttavia ci sono ovvie differenze tra un uso normale, eccessivo oppure completamente smodato di questo dispositivo.
Nello studio satellite “B4P Trends”, la società per la ricerca di comunicazione integrata GIK, analizza come gli adolescenti tedeschi utilizzano lo smartphone. Il 64 % dei soggetti analizzati ha sempre lo smartphone con sè. Il 64% di questi lo guarda per l’ultima volta prima di andare a letto mentre il 58% lo usa per leggere gli SMS oppure per consultare WhatsApp. Alla domanda “a che cosa non potresti rinunciare per niente per una settimana?”, il 36% dei giovani rispondeva lo Smarphone. Questo dispositivo sembra essere il loro giocattolo più amato! E a favore di questa preferenza ci sono anche delle ragioni che risiedono ad un livello inconscio. “Attraverso il messaggio e il “Like” (dato o ricevuto) viene soddisfatto il nostro bisogno di ricompensa”, chiarisce Gordon Emons, direttore del centro di consulenza berlinese “Lost in Space”. I click sullo smartphone non sono altro momenti in cui si osserva un ascesa della quantità di dopamina oppure della serotonina prodotta dal cervello, similmente a quanto avviene nella gratificazione sessuale oppure quando si mangia una buona pietanza.