Scopo di questo gruppo di lavoro è di creare contesti di promozione del benessere all’interno del contesto di classe e, più in generale, scolastico. Gli insegnanti, oggi più di ieri, sono chiamati a rispondere a svariate richieste e gestire livelli di complessità sempre crescenti. Si tratta principalmente di complessità relazionali che richiedono una forte dose di impegno e risorse da spendere su livelli molto diversi. Alunni, famiglie, colleghi, personale ATA, educatori, dirigenza scolastica rappresentano i nodi dell’interlocuzione dell’insegnante che è chiamato a reagire in modo efficace nella dinamica del ruolo che adempiono nel quotidiano. Attualmente stiamo assistendo a cambiamenti nella società spesso troppo repentini che ci pongono di fronte a nuove problematiche e bisogni multisfaccettati.
Counselling scolastico
La visione che sta alla base dell’intervento di counseling scolastico è che la scuola, in quanto agenzia educativa ha un ruolo fondamentale nella crescita complessiva della personalità degli allievi e nella prevenzione del disagio. Per sostenere il processo di apprendimento è necessaria una comunicazione efficace e la capacità di gestire le dinamiche relazionali. Il counseling scolastico nasce con l’obiettivo di migliorare le relazioni con gli alunni, con i genitori e con i colleghi attraverso strategie basate soprattutto sull’ascolto attivo, la comprensione, l’empatia e l’accettazione dell’altro.
In questo modo è possibile sostenere lo studente rendendolo protagonista del suo processo formativo, stimolandolo nella sua stima di sè e facilitandolo nell’acquisizione della sua autonomia.
Metodo di studio
L’intervento in forma di piccolo gruppo mira ad aiutare a trovare il metodo di studio più adatto alle esigenze e inclinazioni particolari dell’alunno. Si rivolge a bambini e ragazzi di ogni ordine e grado. Si può prefigurare anche come azione “dedicata” a quanti hanno difficoltà nello studio a causa di scarsa motivazione e per coloro che vorrebbero trovare il modo migliore per ottimizzare le energie.
Corsi per insegnanti sulle dinamiche del gruppo-classe
Il sistema-classe è un gruppo di in cui gli aspetti relazionali, proprio perché potenzialmente “critici” devono andare adeguatamente regolati, in quanto la relazione è un elemento importante che può favorire o bloccare le attività di apprendimento.
Gli insegnanti preposti alla gestione del Sistema-Classe devono quindi impegnarsi nel cogliere i bisogni relazionali dei loro alunni. Il mancato riconoscimento di questi bisogni può portare ad una complicazione nella dinamica di classe, andando a sminuire il valore dell’attività formativa.
Sorella dalla testa ai piedi e dai piedi alla testa.
Progetti di promozione della lettura in età precoce
Tutti i genitori desiderano che il proprio bambino impari presto e bene a leggere e scrivere. Molti di essi non sanno, però, che il successo scolastico è in gran parte legato al tipo di rapporto che il bambino instaura con la parola ascoltata…
La dr.ssa Alessandra è stata invitata dalla Città di Selvazzano Dentro (Pd) a condurre l’iniziativa di letture ad alta voce e il laboratorio creativo rivolto a bambini di età dai 0 ai 3 anni e loro genitori presso la biblioteca comunale. Depliant presente in allegato.
Nati per leggere
Si è costituita da qualche anno un’associazione denominata “Nati per Leggere”, che riunisce attorno a sé persone apparentemente diverse per “professione”, come i pediatri, gli insegnanti, i genitori e i nonni. Che cosa hanno in comune queste persone? Il loro filo conduttore ha a che fare con l’obiettivo comune dell’Associazione che è essenzialmente quello di favorire una precocissima introduzione dei bambini al mondo della lettura, facendo compiere, in forma adeguata all’età, delle esperienze tali da facilitare l’ interesse per la lettura e per i libri.
Facilitazione linguistica
La presenza di alunni provenienti da diversi paesi all’interno delle scuole italiane di ogni ordine non è “solo” un dato di fatto ma è destinata attualmente ad incrementarsi. Per questi alunni si pone primariamente il bisogno di comunicare per stabilire relazioni con i compagni e gli insegnanti. Gli interventi di facilitazione linguistica per alunni stranieri sono finalizzati all’apprendimento e al perfezionamento dell’italiano come lingua seconda (L2). All’interno dei laboratori gli obiettivi seguono il naturale decorso delle competenze linguistiche per accompagnare l’alunno verso l’autonomia relazionale e scolastica. La dr.ssa Alessandra Varotto ha condotto laboratori di facilitazione linguistica presso la scuola Tartini di Padova nell’ambito del progetto di sostegno ad alunni di ceppo africano.
Laboratori di educazione alla diversità (bullismo culturale).
I ragazzi che fanno prepotenze presentano livelli elevati di disimpegno morale e una scarsa autoefficacia personale. L’intervento è rivolto al gruppo-classe. Parte dal presupposto che i giochi cooperativi sono utili per contrastare il fenomeno del bullismo dato che si fondano sul lavoro di squadra. Tutti i partecipanti devono, infatti, collaborare tra loro per assolvere ai compiti ludici, migliorando la qualità dei risultati con il livello di cooperazione che si basa sull’aiuto reciproco. Nei giochi cooperativi i compiti possono essere realizzati solo se i componenti del gruppo uniscono le loro abilità facendo la fondamentale esperienza di apprendimento prosociale.
Consulenze pedagogiche in prima e seconda infanzia
Durante il periodo di crescita e sviluppo si possono incontrare delle difficoltà legate ai cambiamenti emotivi, psicologici o semplicemente di crescita dei propri bimbi. Difficoltà che se percepite in tempo richiedono solo delle riflessioni per attuare delle modifiche nella relazione educativa. La consulenza pedagogica con i piccoli si occupa ad esempio di stili educativi e strategie educative per il cambiamento (0-6 anni),enuresi notturne, difficoltà nello sviluppo, difficoltà nel distacco, capricci…
Dal 2012 la dottoressa Alessandra Varotto svolge consulenza pedagogica in collaborazione con il mensile “BimbiSani&Belli” e il suo sito web, specializzati per la prima infanzia
Bimbo due anni: asilo nido o sezione primavera in scuola materna?
A due anni, il bimbo potrebbe teoricamente frequentare il nido oppure la “sezione primavera” dove presente; quest’ultima rappresenta nella volontà del legislatore una risposta a una diffusa domanda di servizi educativi per bambini dai 24 ai 36 mesi di età, oltre che un qualificato momento di preparazione alla scuola materna. Il Ministero della Pubblica Istruzione concorre alla realizzazione di queste sezioni “sperimentali” attraverso un progetto nazionale ai sensi del DPR 8 marzo 1999 n.275 (articolo n.11) (segue)